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Per una cena a 4 a base di carne mi sono cimentato nella preparazione del ragù bianco, ovvero senza l'utilizzo di pomodoro.
Si prepara un soffrittino di cipolla, carota e sedano, erbe aromatiche tritate (salvia e rosmarino) e uno spicchio di aglio schiacciato e si fa imbiondire il tutto a fuoco abbastanza alto sfumandolo con un pò di vino bianco.
Al giusto momento si aggiunge la carne a pezzettini: pancetta, salsiccia fresca e poi il macinato magro; si aggiungono anche 3 foglie di alloro (salando e pepando a piacere) e, a fuoco lento, si deve lasciar cuocere per almeno 1h, in modo che tutti i sapori si amalgamino a dovere.
Separatamente e prima di preparare il ragù, si sarà allestita una pentola con brodo di carne che servirà via via per allungare ed inumidire la lunga cottura del ragù. A fine cottura si aggiunge infine dell'abbondante basilico sminuzzato fine.
Le tagliatelle, per questa nostra occasione, sono state preparate in casa a mano la mattina e lasciate ad asciugare su una tavola di legno per l'intera giornata. In acqua bollente salata e con un filo d'olio le abbiamo fatte cuocere per circa 5 minuti e poi, una volta scolate, le abbiamo ripassate per qualche minuto ad insaporire nel ragù a fuoco medio.
Servire con una grattugiata di parmigiano. Un primo davvero sublime!
Vino rosso di accompagnamento che, nella nostra occasione, si è trattato di un "Moro 2008" della Fattoria Montellori.
PS:
PER ANTIPASTO
Per un antipasto (sempre a base di carne) ero un pò a corto di idee (sono più rodato su una cucina a base di pesce) e così mi sono rivolto a quella fonte online (a mio parere la migliore per le ricette di cucina!) che è GialloZafferano e così mi sono imbattuto nei Bastoncini di pollo con salsa alla senape (io ho utilizzato il tacchino): qualcosa di sfizioso e allegro con cui cominciare la serata!
BuonAppe!
GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.
Prendendo spunto da un'intervista che ho letto stamani pubblicata su Bookingblog.com provo a ricordare a tutti coloro che lavorano in ambito turistico - e soprattutto a chi dirige una struttura turistico-ricettiva a Castiglioncello, Comune di Rosignano e d'intorni - quanto sia importante e fruttuoso avere e mettere in pratica un'ottima strategia Social.
L'intervista a cui faccio riferimento è a Marianna Marcucci, direttrice dell'Hotel Universo di Lucca, un hotel, oltretutto, da me abbastanza conosciuto in quanto facente parte anche dell'Associazione Alberghi del Libro d'Oro con cui collaboro da anni, ovvero un'Associazione che raggruppa alberghi di tutta Italia che credono fermamente che la promozione turistica passi anche e prima di tutto attraverso una promozione culturale, e precisamente attraverso libri d'autore e, negli ultimi tempi, eBooks!
Ma torniamo "a bomba" sull'argomento principale dell'articolo, ovvero "i Social Networks e la promozione turistica".
La cosa fondamentale è trovare IL SOGGETTO principale della (vostra) storia: raccontare la propria attività da un punto di vista privilegiato, illuminarlo dal quel punto di osservazione unico e irripetibile, proporlo in forma di narrazione con parole, immagini e video per coinvolgere gli utenti.
La direttrice dell'Hotel Universo, scavando negli anni addietro, ha deciso di puntare sul Jazz in quanto legato all'albergo dal soggiorno di Chet Baker in una delle loro camere prima che venisse messo in carcere. Trovato il filo conduttore, il fulcro su cui far girare le narrazioni (in senso ampio), si cerca di mettere in moto una strategia Social che, come un puzzle, costruisca senso attraverso modalità e piattaforme diverse, ma tutte comunque accomunate dal concetto principale che gli fa da cappello e da struttura portante al tempo stesso.
Tanto studio a monte per trovare l'idea giusta e poi creatività ed impegno costante nel ricostruirla e raffigurarla per i propri clienti.
Non avete un jazzista famoso da annoverare tra i vostri clienti? Avrete sicuramente qualcos'altro: frugate nella storia passata, negli aneddoti, nella storia dello stabile o di ciò che gli è vicino; puntate sulla Natura, sugli eventi e sui racconti che si perdono nella notte dei tempi... Puntate sul cibo, sulla salute, sul romantico! In qualche modo la molla giusta deve saltar fuori se la si ricerca con impegno... ed una volta trovata non l'abbandonate, ma costruiteci sopra un percorso: le idee verranno strada facendo!
(Quando io ho aperto questo mio blog non sapevo neanche bene perchè lo avessi fatto: ho iniziato con un semplice articolo che parlava di me e adesso ho quasi 250 post, con dietro una certa strategia e che, attraverso i Social, mi portano visite e soddisfazioni... e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo o mi sovviene un'idea su come poter migliorare, innovare o potenziare il servizio!)
Essere sui Social è ad oggi un fatto imprescindibile, soprattutto per un'attività turistica: rendersi accattivanti/interessanti/divertenti attraverso l'attività su Pinterest piuttosto che su Facebook è ciò che veramente può portare molte persone a prenotare presso di voi la propria vacanza.
Essere "Social" vuol dire prima di tutto entrare in gioco in quel delicato e importantissimo campo di azione che sono le relazioni personali e i commenti/giudizi tra parenti e amici: il buon passa-parola (anche virtuale) è davvero ciò che produce più conversioni in assoluto :)
Certo è, che oltre ad essere presenti sui Social, occorre anche "a priori" un ottimo servizio professionale nella realtà e potersi presentare all'esterno con un sito ufficiale di buon livello che rifletta in modo più originale e personalizzato il "mood" della vostra attività.
Ma se queste cose ci sono, la presenza sociale diventa davvero un'opportunità efficacissima imperdonabile da non sfruttare (oltretutto gratuita!).
Fate "ben parlare" di voi, incuriosite gli utenti, fornite loro informazioni utili sia su di voi che su ciò che vi circonda e raramente, credo, vi ritroverete con poche prenotazioni. E' una strategia a lungo termine, che richiede tempo e dedizione, ma che alla fine genera davvero frutti importanti!
Bisogna comprendere che i tempi sono cambiati e perseguitare a promuoversi attraverso vecchie modalità non è altro che un lento ritiro dal palcoscenico. E' difficile, è un cambiamento che impone una rivisitazione completa e radicale dell'acquisito "modus operandi", ma è fondamentale farlo per mantenere attivo anche nel futuro il proprio business.
I miei ovviamente cercano di essere solo buoni consigli obiettivi su come indirizzare da ora e nel futuro gli sforzi di promozione e di marketing per chi si trova a gestire un'attività turistica (ma non solo); se credete che siano proposte "di parte", di uno che si occupa di realizzazione siti internet e servizi SEO/Content Marketing, allora rileggete la testimonianza della direttrice dell'Hotel Universo...
Buon 2013 a tutti con l'Augurio di un anno intenso, pieno di lavoro e di soddisfazioni! :)
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(nb: intanto preciso subito che nel caso specifico, anche se la ricetta richiederebbe le trofie, per via della presenza di persone celiache alla cena, è stato scelto di utilizzare la pasta apposita di mais per tutti, e quindi ecco spiegato perchè nella foto compaiono i fusilli!)
RICETTA
In questi giorni di feste, con annessi pranzi e cene tra parenti e amici, mi ritrovo più spesso del solito a dilettarmi in cucina e stavolta ho voluto mettermi alla prova con le trofie allo scorfano rosso (cappone) con pomodorini freschi e prezzemolo.
Si prende lo scorfano e si mette a cuocere al vapore per circa 8 minuti (non lesso, altrimenti perde molto più aroma), poi si toglie e si sporziona facendo bene attenzione ad eliminare tutte le lische (ce ne sono molte) dalle polpe. Fatta questa delicata operazione mettiamo da parte le carni del prelibato pesce e in una pentola d'acqua mettiamo a bollirne la testa con una carota, sedano verde, una cipolla e qualche pomodorino, in modo da ottenere un brodo lungo insaporito allo scorfano: in quest'acqua poi, ben filtrata, faremo cuocere la pasta.
Prepariamo quindi un bel battutino fine di cipolla, carota, sedano e un pochino di peperoncino e lo facciamo sfrigolare in un'ampia padella a fuoco allegro; sfumiamo con un pò di vino bianco ed aggiungiamo le polpe di scorfano e 2/3 foglie di alloro. Facciamo cuocere per alcuni minuti e poi spengiamo. Al momento desiderato porteremo ad ebollizione il brodo di scorfano, butteremo le trofie e a poco più di un minuto dall'ultimare la cottura le scoliamo e le mettiamo in padella (che nel frattempo avevamo riportato ad alta temperatura): mescoliamo il tutto ben bene per amalgamare i sapori e proprio alla fine aggiungiamo del pomodorino fresco a pezzettini e appena spento il fornello insaporiamo con del prezzemolo fresco tritato.
Servire... e sarà un vero successo garantito! :)
Un buon vino bianco a supporto ma anche alcuni rossi non sono da disdegnare!
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Portare avanti una professione di sviluppatore web freelance e servizi SEO dallo studio di casa è sicuramente, per molti versi, un gran vantaggio! Come è stato già ripetuto più volte da parte mia e dai moltissimi "supporters" di tale condizione lavorativa, i lati positivi superano ampiamente quelli negativi, e possono essere così riassunti: - pochi spostamenti in auto; - gestione autonoma dei tempi lavorativi; - possibilità di pranzo/cena/spuntini di qualità e in relax; - possibilità di poter svolgere nello stesso tempo anche altre incombenze della vita domestica; - possibilità di avere gatti (o altri animali) come compagni quotidiani :) - possibilità di costruirsi un "habitat" di lavoro su misura ed esclusivo per noi stessi!
Ma la possibilità di poter usufruire di queste comodità passa attraverso veri pre-requisiti che non piovono certo dal cielo ma sono il frutto della disponibilità e professionalità di altre persone: io posso lavorare così perchè altre persone hanno preso decisioni e portano avanti un modo di essere/lavorare che rende effettivamente possibile (e ridditizia) la mia posizione. Ringrazio dunque in primis la mia compagna, senza la cui generosità, altruismo, comprensione e condivisione (amore?) non avrei a disposizione questa stanza e sicuramente non sarebbe come è; ringrazio la tecnologia che con servizi efficientissimi e rivoluzionari mi permette in tempo reale di essere ovunque e con chiunque in ogni parte del mondo (anche se ovviamente non è uguale ad essere fisicamente insieme!); ringrazio le persone che con professionalità ed grandissime conoscenze condividono su siti internet, blog e forum il loro sapere ed elargiscono il loro aiuto: recuperare informazioni utili e di qualità è il 90% del lavoro! Ringrazio i miei clienti e i miei collaboratori che non si fanno alcun problema a venirmi a trovare nello studio di casa e a ragionare sui progetti mentre qualche gatto (che ringrazio!) gioca con le loro stringhe :) Ringrazio il destino che mi ha fatto nascere in un bel "ritaglio di mondo", a pochi passi dal mare e nel cuore della Toscana a pochi chilometri dalle colline ricoperte di viti dei rossi più rinomati... Ringrazio, ma non solo: mi prefiggo costantemente con impegno a restituire agli altri, in varie forme e modalità, il meglio che posso :)
Un saluto e un grande Augurio di buona fine e miglior principio! Francesco "Delizard" Giubbilini 27 Dicembre, A.D. 2012
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Alcuni giorni fa ho pubblicato un articolo nel quale mettevo in primo piano l'importanza dell'avere (e mantenere) un blog, quali sono i "pro" di tale strumento e quali vantaggi può portare in fatto di traffico, visibilità, autorità, link e posizionamento. Dopo gli Update Panda e Penguin di Google il blog - dopo aver conosciuto un certo periodo di flessione e latenza - è tornato molto in auge, in quanto abbastanza semplice da installare, economico rispetto ad altri interventi e semplice da aggiornare: quindi immissione di contenuti freschi per Google e possibilità di risalita nelle serp del motore di ricerca! Come sappiamo Google penalizza anche la sovra-ottimizzazione SEO, ma ciò non vuol dire che se scriviamo articoli come se parlassimo con il nostro migliore amico o raccontassimo una storia ai parenti, tutto funzioni sempre bene allo stesso modo.
Questa breve (e non esauriente) guida è stata pensata per tornare utile proprio a quelle persone che hanno bisogno di risollevare le sorti del proprio sito web, immettere contenuti originali e freschi (e magari ben scritti!), riuscendo a farlo in modo autonomo. Ovviamente avere a propria disposizione un web copy professionale risulterebbe la scelta più efficace, ma non tutti possono permettersi tale investimento e quindi ecco che in questo articolo cerco di far luce su alcuni punti basilari da tener d'occhio quando andrete a pubblicare gli articoli sul vostro blog. Leggendo questo post non diventerete certo scrittori, ma potrete in qualche modo dare "una marcia in più" ai vostri contenuti!
Inizio quindi mettendovi subito uno sotto l'altro, a confronto, 3 "modalità" differenti di scrivere un articolo: la prima rispecchia il modo di scrivere i contenuti iper-ottimizzati che fino a 1 anno e mezzo fa era più che utilizzato; il secondo è un testo scritto da un perfetto "no-blogger", da una persona qualunque che racconta la propria giornata; il terzo è un esempio "a metà" tra i due precedenti, di come si dovrebbe davvero impostare un articolo.
Premesso che il sito/blog di cui parleremo dovrebbe posizionarsi per keywords quali "pesca all'orata" e "pesca sportiva", andiamo dunque a leggerli:
Articolo Sovra-ottimizzato SEO
Articolo "al naturale"
Articolo "ottimizzato SEO" in modo giusto e funzionale (la SEO non è morta: è solo cambiato il modo di farla!)
Il primo articolo oggi non passerebbe il controllo neanche del più tollerante Quality Rater di Google: ripetizione di keywords nel titolo e frasi piene zeppe di parole chiave in maniera eccessiva e per lo più tutte in grassetto!
Il secondo articolo non tiene minimamente conto dell'obiettivo (facilitare il posizionamento per quelle determinate parole chiave che ho indicato sopra), e racconta una giornata di pesca tra amici in maniera totalmente "libera e innocente"...
Il terzo articolo è invece un buon esempio di come dovrebbero essere pubblicati i post nel blog: analizziamolo meglio. Il titolo pone subito il focus sulla parola chiave importante per il sito e allo stesso tempo cerca di mantenere un approccio informale e amichevole con il lettore. L'articolo è ben scritto, senza errori e ben formattato: non appesantisce la vista e si legge bene. In tutto l'articolo ci sono tre parole in "bold" (grassetto) che "fotografano" bene l'argomento fondamentale; c'è un link sulla parola "orata" (che può essere un link esterno verso un sito autorevole che parla di orate, o un link ad un'altra pagina del nostro sito che tratta l'argomento orate in profondità) e un altro link che invita a visionare le foto della giornata su Facebook. C'è un'immagine (che vale più di 1000 parole!), che vivacizza gradevolmente l'articolo, lo tematizza e attira i visitatori (permettendo inoltre di essere postato su Pinterest) e subito sotto i pulsanti per la condivisione ( e/o l'apprezzamento) della nostra pubblicazione attraverso i Social, in modo da diffonderla più rapidamente. Avreste potuto anche aggiungere un video, magari scelto da Youtube, di una pesca all'orata particolarmente spettacolare... Inoltre non sottovalutate il fatto - come si legge in questo interessante articolo e come anche io ho già messo in risalto in un mio precedente post ("Un blog è utile innanzitutto al proprio autore"), - che scrivere dei/sui vostri argomenti professionali, oltre a "costringervi" ad un aggiornamento quotidiano sugli stessi per poter mantenere alto il livello informativo delle pubblicazioni, è uno dei migliori esercizi per imparare ad essere più chiari e precisi nelle vostre spiegazioni, cosa questa che vi aiuterà moltissimo nel rapporto con clienti e collaboratori!
Ma torniamo per un ultimo ma non meno importante aspetto, al nostro esempio: al termine dell'articolo ho inserito la cosiddetta "call to action", ovvero la domanda rivolta direttamente al lettore in modo da invitarlo a commentare l'articolo appena letto, arricchendolo con le sue conoscenze/esperienze/considerazioni/critiche...
Eccoci dunque arrivati al termine di questo breve "manualetto" su come scrivere in modo autonomo un buon articolo per il blog che sia anche un minimo "ottimizzato" in ottica SEO in modo da incrementare al massimo i benefici: sono semplici regole ma fondamentali se volete che lo sforzo fatto per pubblicare post sul blog sia veramente efficace!
E voi, quali altri suggerimenti aggiungereste per chi si avvicina la prima volta ad utilizzare il blog come strumento di promozione sul web?
(Ecco anche un breve video informativo con altri suggerimenti interessanti per i vostri articoli):
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Bhè, come oramai avrete capito, mi piace parecchio cucinare :)
E quindi ogni occasione è buona per metetrsi ai fornelli e sfidare qualche nuova ricetta; questa volta l'evento era una cena tra amici e la ricetta da affrontare quella del polpettone, una vera e propria polpetta gigante rosolata in pentola e poi insaporita con un poco di sugo al pomodoro.
La ricetta è quella "the original" fornita direttamente dalla nonna:
- Macinato (circa 6/7 etti per 6 persone);
- 2 uova;
- 1 patata lessa schiacciata o in alternativa un pò di mollica di pane inzuppata nel latte;
- aglio;
- prezzemolo;
- 1 etto di mortadella;
- formaggio parmigiano grattugiato
- un pizzico di sale e pepe
Impastare bene il tutto e poi cercare di comprimerlo in una polpettona rivestendola di farina e pan grattato. Mettere poi la polpetta a rosolare in una pentola con olio bollente e aggiungendo via via un poco di vino bianco.
Cercare di far rosolare bene tutta la polpetta girandola su ogni lato delicatamente (è molto facile che si rompa!); quando è ben rosolata aggiungere la polpa di pomodoro e far cuocere il tutto per almeno mezz'ora!
Buonissimo :) ...e ancor meglio se accompagnato da un ottimo vino rosso!
BuonAppe!
PS: in quella stessa sera avevo preparato anche dei tagliolini con asparagi e salsiccia... ma benchè quasi tutti abbiano fatto il "bis" e siano stati completamente finiti, secondo me erano un pò troppo asciutti...
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L'altra sera sono stato a vedere il film "Lo Hobbit, Un viaggio inaspettato"; come genere non rientra esattamente tra i miei preferiti ma per una serata con gli amici si può certamente fare :)
Siamo andati a vederlo al Cinema Castiglioncello (in Portovecchio Road) ed è stata la prima volta che ho visto un film 3D al cinema... e devo dire che l'esperienza delle "tre dimensioni" non mi ha per nulla entusiasmato, anzi... Sarò di vecchio stampo, "retrò", o additatemi con qualsiasi altro aggettivo dal sapore "di vecchio, stantio e antiquato", ma io il 3D proprio non capisco come faccia ad avere tanto successo! Alla lunga da fastidio agli occhi, alla testa, non aggiunge niente di più alla scene che sarebbero ugualmente spettacolari e coinvolgenti anche nel classico 2D... Secondo me in questo caso, con questo 3D almeno, siamo in piena zona retrocessione! Wiwa di gran lunga l'amata superficie piana :)
Ma veniamo al film: l'inizio è veramente lento, con la scena della cena a casa di Bilbo esageratamente (ed inutilmente) lunga... Poi il ritmo aumenta e il tutto diventa più coinvolgente, con scenografie mozzafiato (merito della Nuova Zelanda!) e scene anche spettacolari dal punto di vista degli effetti speciali (penso ad esempio alla lotta tra i giganti-montagna), avventuroso come è giusto che sia! A parte la mezz'ora iniziale dunque, le altre 2 passano molto in fretta e sono abbastanza divertenti! Voto: 7,5
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Un cliente mi ha posto qualche giorno fa questa "fatidica" domanda: "Ma perchè dovrei aprire un blog? Che vantaggi potrei trarne?"
Io ovviamente gli ho fornito la mia risposta via email ...Passate alcune ore ho però pensato che questa domanda potrebbero essere in molti a farsela, soprattutto di questi tempi, dopo gli UpDate di Google che hanno e stanno indirizzando sempre di più l'azione SEO verso la creazione/diffusione di contenuti e l'instaurazione di relazioni; e così mi sono dato da fare per pubblicare un post in veste di "risposta pubblica e aperta" a tale domanda.
Perchè un blog? Il Blog è a mio avviso una piattaforma praticamente essenziale ad ogni realtà che voglia svilupparsi sul web. Con gli ultimi UpDate, Google sta andando sempre di più nella direzione di premiare i contenuti di qualità, originali, ben scritti e frequentemente aggiornati; e tutto questo il blog lo permette in maniera massima, è la sua precisa "mission", e ciò permette di aumentare esponenzialmente la possibilità di condividere tali contenuti sui propri profili social e così facendo, attraverso "re-tweet", "like" e "+1", arrivare ad abbracciare/coinvolgere un bacino molto ampio di utenti rispetto a quello che riusciremmo a "toccare" soltanto con i click effettuati sui risultati organici di Google nei risultati di ricerca che interessano le nostre keywords. E, come è noto, più persone riusciamo a raggiungere e più aumentano le nostre possibilità di fare "relazione" e/o conversioni... Dunque, un blog (anche grazie agli strumenti social), permette di incrementare TRAFFICO e VISIBILITA' del nostro brand (intesa questa parola in senso molto ampio: anche noi stessi come persone possiamo alla fine "pensarci" e "promuoverci" come brand!) aumentando inoltre la possibilità di uscire nei risultati organici per longtail e parole chiave non strettamente connesse al sito ma complementari ad esse e feconde di potenziali nuovi contatti.
Un blog è un "recipiente" per sua stessa natura dinamico e informe e in cui molti autori possono collaborare unitamente, lavorando tutti allo stesso argomento o ognuno ad argomenti affini, adiacenti e complementari. Quando un blog ha raggiunto una certa notorietà può anche ospitare articoli di autori famosi del settore, e quindi, in un circolo virtuoso, dare visibilità all'autore, ma buona risonanza e visibilità al blog stesso. E' dunque un crogiuolo fecondo che permette agli autori di allargare la loro notorietà, aumentare l'AuthorRank e di riflesso espandere la rete di relazioni e conoscenze entro le quali si parla degli articoli pubblicati in quel blog, e quindi ancora e di nuovo, incremento del traffico e della Autorità del brand.
Attraverso un blog si possono fornire facilmente e in tempi molto rapidi indicazioni utili ai nostri utenti di riferimento e lavorare per il target, donando risorse gratuite, efficaci e veramente utili per loro: file da scaricare, eBook, mappe, foto, video, ecc; una grande quantità di materiale multi-mediale allo scopo di arricchire l'esperienza dell'utente risolvendo alcuni dei loro problemi. Se attraverso un articolo riuscite a risolvere in maniera ottimale un problema dei vostri utenti, quell'articolo avrà sicuramente successo e vi porterà notorietà e autorità.
Ma non solo la facilità e rapidità dell'aggiornamento sono una caratteristica fondamentale del blog: anche - e soprattutto - la semplicità con cui gli utenti possono seguire gli inserimenti attraverso gli RSS! I feed RSS (infondo all'articolo un video simpatico che spiega più nel dettaglio che cosa sono), permettono agli utenti interessati di "abbonarsi" alle nostre pubblicazioni in modo da essere sicuri di non perdersene neanche una! Quindi, attraverso il feed, il blogger ha un'altra freccia importante da sfruttare nella sua faretra: costruire un "ponte" duraturo e maggiormente efficace con quel gruppo più ristretto di affezionati...
Il blog infine deve permettere i commenti: questi sono una caratteristica originaria ed essenziale del "vivere un blog": i commenti (quando ben fatti, ovviamente!) sono una linfa aggiuntiva, un surplus, un contributo che utenti interessati aggiungono al nostro post arricchendolo di stimoli, di informazioni ed innescando/favorendo circoli di relazioni che in modo diretto o indiretto possono comunque portare beneficio alla nostra attività. Chiudere i commenti è, a mio modesto avviso, uno dei più gravi errori che un blogger possa fare; i commenti vanno amministrati, seguiti, coccolati, alimentati... perchè dietro a quei commenti ci sono persone che hanno dimostrato un vero "interesse disinteressato" verso quello ciò che abbiamo scritto. Loro rappresentano esattamente il bene più prezioso che il nostro "sito web" possa avere a disposizione su internet...
Ci sono blogger e web copy eccezionali, che hanno costruito "un impero" sul proprio blog e un vasto numero di utenti condivide, parla e commenta ogni articolo che viene pubblicato... promozione "gratuita" (si fa per dire: l'immane lavoro che c'è dietro alla costruzione di una simile realtà penso che molti non possano neanche immaginarlo!), autorità, posizionamento, brand reputation, traffico, conversioni, visibilità... tutte cose che un blog, in potenza, può permettervi di raggiungere se utilizzato in maniera professionale, con passione, creatività e con cadenza temporale frequente!
E secondo voi, quale è il vero punto di forza di un blog che ho dimenticato di mensionare?
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Qualche settimana fa, Rand Fishkin ha parlato, in una delle sue "Whiteboard Friday" settimanali, di un possibile scenario futuro legato ai link, ovvero che se le "anchor text" andranno indebolendosi (soprattutto quelle esatte), potrebbe essere possibile che acquisiranno primaria importanza le "co-citazioni" (o co-occorrenze).
Ma che cosa si intende con "co-citazioni"? Semplice: che se il nome del tuo brand o della tua azienda (o anche del tuo prodotto/servizio) compare spesso e volentieri (senza che sia attivo nessun link) in pagine che parlano di un certo tema, e vicino a determinate parole, potrebbe essere realistico pensare che "basterà" questa "insistita vicinanza" a Google per far posizionare bene il tuo sito proprio per quelle parole prossemiche (occorrenze = keywords) .
Facciamo un esempio concreto. Se il nick "Delizard" comparisse in molti siti web che parlano di "servizi internet e seo" pur non ricevendo da quelle stesse pagine alcun link, potrebbe accadere che il mio sito incrementi la sua posizione nelle serp per parole chiave come "realizzazione siti web", "siti internet" e/o "servizi seo". Questo perchè il mio nome (Delizard, che fa riferimento al sito millestanze.it) viene spesso "citato" in siti autorevoli e di settore in articoli che parlano di quei servizi.
Ovviamente non è affatto semplice "convincere" Google: credo che le co-citazioni debbano essere davvero di numero elevato, vario, da siti autorevoli e all'interno di contenuti di qualità con alto numero di condivisioni e apprezzamenti. (Infatti Rand Fishkin fa l'esempio del prodotto SEO di SEOMoz "Site Explorer", famoso a livello planetario).
Comunque quella che lui indica è una via, una nuova possibilità, che ci permette di gettare un altro piccolo fascio di luce in un altro angolino buio dell'algoritmo e far aprire il pensiero creativo su un nuovo futuro aspetto della SEO, in un'altra direzione possibile.
Autorità della fonte (e dell'autore), co-citazioni, condivisioni e qualità dei contenuti: le REL-AZIONI (ovvero le AZIONI web che derivano/innescano RELAZIONI tra "creatori/fruitri di contenuti" [di qualsiasi genere essi siano]) sono ciò a cui Google tenterà sempre più di guardare/valutare per il posizionamento nelle serp. Proprio in quest'ottica sta per nascere una nuova realtà, una nuova "Content Strategy Agency" - RELATIO - che baserà il proprio operato proprio sulla cura/costruzione di tali relazioni, sull'inbound marketing e sulle azioni Social. Presto maggiori dettagli...
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Stamani ho letto questo articolo su HubSpot e ne riporto un sunto dei passi principali sui quali, secondo me, ci sarà bisogno di porre attenzione e di lavorare per il prossimo 2013 in fatto di SEO e Web Marketing!
Il SEO di domani sarà molto meno ottimizzazione interna e molto di più creazione di contenuti di qualità, virali e "shareabili" sui social networks! SEO, Social Media e Contenuti dovranno lavorare assolutamente insieme, intriga(n)ti uno nell'altro in modo indissolubile. (> vedi anche AuthorRank). Basti anche solo pensare che dopo aver scritto un articolo sul mio blog e averlo condiviso su LinkedIn, e avendo esso avuto un pò più di fortuna di altri, sono subito stato contattato da tre grandi aziende che si occupo di creazione contenuti a livello Europeo...
L'Email Marketing non morirà, ma anche in questo caso dovrà essere molto personalizzata, con contenuti di qualità, altamente targhetizzata e fortemente legata ai dati degli utenti in tempo reale. A morire saranno probabilmente gli acquisti di liste di email.
L'Inbound Marketing prenderà il definitivo sopravvento (vedi grafico sottostante) sul marketing automatico (software e pattern ripetibili applicati in modo "clonato" a chi acquista il software/prodotto in questione); la cosa potrebbe anche essere vista così: che la creatività nei contenuti ("contenuti caldi" potrebbero chiamarsi) e le relazioni tra persone sostituiranno definitivamente i "contenuti freddi" e gli schemi di link.
La relationsheep tra brand e consumatore sarà essenziale, e sarà fondamentale costruirla nel tempo attraverso tutti gli strumenti che il web ci mette a disposizione (sito internet, blog, social network, community, forum, ecc.); soprattutto le "condivisioni in real time" acquisiranno grand eimportanza: ciò che il brand dice, fa, condivide, indica, sostiene... tutto ciò sarà vagliato dall'utente che deciderà se costruire o meno un rapporto di fiducia (trust) con esso.
A livello di tecnologie impiegate assisteremo al boom della già in atto esplosione dei dispositivi mobili e dunque dovrà esserci uno sforzo sia creativo, che di architetture e design web, che di marketing, a pensare i propri utenti/destinatari come "esseri umani che hanno in ogni istante la possibilità di accedere ad internet attraverso smartphone, tablet, ecc.".
E voi cos'altro aggiungereste alla lista SEO / Inbound Marketing per il 2013?
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In questo articolo, che rientra nella sezione "Sviluppo del territorio" (comune di Rosignano Marittimo, Livorno) ho il piacere mettere in luce un'iniziativa spontanea nata su Facebook (attraverso l'apertura di un'apposita Pagina dedicata), che si chiama "Portovecchio Road".
La stessa didascalia che si può leggere nelle informazioni della pagina riporta quanto segue:
"Portovecchio Road in Castiglioncello un percorso di shopping, gastronomia raffinata,intrattenimento, beauty and other".
Intanto la scelta del nome, che unisce "Portovecchio", una località della frazione di Castiglioncello, da sempre esistita e il cui nome allude ad un'insenatura che ha funzionato da porto naturale prima favorendo poi, successivamente, anche l'apertura di stabilimenti balneari, con la parola inglese "Road", che in questo caso preciso è la famosa Via Aurelia, che attraversa e divide in due la stessa Portovecchio.
Quindi, già questo contrasto tra antico (la vecchia caletta/porticciolo, la Via Aurelia romana) e contemporaneo ("Road", una parola che rimanda a ben più note e famose strade anglosassoni e americane) dona all'espressione una certa forza intrinseca; poi il fatto di puntare sulla "Road", la strada, che da sempre ha diviso i due lati di Portovecchio ed ergerla invece a simbolo di unità, di ciò che identifica, lo trovo davvero indovinato.
Queste due mosse concettuali socondo me sono azzeccatissime, ribaltano un pò la visione statica e "old style" di Portovecchio, donandole un certo tono nuovo e "frizzante" :)
Poi la scelta della Pagina Facebook come "medium" della promozione: direi ottima!
Gratuita, un Social di "largo consumo" dove bene o male siamo tutti e a maggior percentuale i più giovani, facile da aggiornare e da seguire e che esternalizza proprio quel concetto di "road" viva, pubblicando foto di persone nei negozi, al bar, intente a bere un caffè, a sfogliare un libro o semplicemente a fare una pausa e a rilassarsi.
Life is on the road, si potrebbe dire: e perchè dunque non unirisi? non partecipare?
La presenza del bar, del ristorante, del cinema e l'apertura di alcune nuove attività ha davvero negli ultimi tempi "risvegliato" questa zona, e questo tipo di promozione, a costo praticamente zero e molto coinvolgente e virale, è un'ulteriore passo nella giusta direzione.
Complimenti dunque a tutti gli "attivisti" della Portovecchio Road che dimostrano come, con un pò di sensibilità, di voglia di fare ed utilizzo giusto degli strumenti Social che il web offre si possa, anche in tempo di crisi, fare rete e creare una bellissima e coinvolgente iniziativa di promozione!
Ottimo, continuate così e spero che anche altri prendano spunto da voi!
GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.
Google è davvero un motore di ricerca eccellente, che negli anni ha rivoluzionato il web e ha reso possibile reperire con semplicità e velocità estrema informazioni a noi utili in tutto il mondo; il suo lavoro costante di indicizzaizone di milioni di documenti al giorno è quasi incredibile e l'evoluzione stessa del web lo ha posto continuamente davanti a nuove sfide da risolvere. Massimo rispetto e riconoscenza estrema dunque; ma ciò non vuol dire che posizionare il nostro sito web in prima pagina per le keywords che ci interessano sia l'unico modo che abbiamo di promuoverci e di farci trovare.
Io credo che questa dipendenza/assuefazione da "prima pagina su Google" vada in un certo senso (e provocatoriamente) "spezzata", soprattutto in tempi in cui penalizzazioni troppo severe colpiscono in modo retroattivo e troppo violento siti di piccole/medie attività che nulla hanno a che vedere con spam e cattivi contenuti e la cui unica colpa magari è stata di essersi affidati nel 2006 - quindi in tempi non sospetti - ad un SEO che gli ha acquistato un bel pacchetto di links per dare una "spintarella" al sito... cosa che bene o male hanno fatto quasi tutti, almeno quelli che si trovano a contendersi quotidianamente posizioni in serp competitive.
Magari, a parte i links acquistati "a pacchetto", quel freelance o quella piccola/media impresa (non parlo delle "grandi" perchè quelle hanno risorse per cavarsela quasi sempre...) ha investito tantissimo tempo (e denaro) per far crescere negli anni la sua visibilità su Google e poi, tutto d'un tratto, si ritrova con il sito internet - ovvero la sua bella, e cara e UNICA vetrina - penalizzata!
E se un "guru" SEO come Enrico Madrigano è già più di un anno che cerca di risolvere la penalizzazione sul suo sito web Madri.com, è facile comprendere come un simile arco di tempo a "visibilità mutilata" potrebbe rivelarsi catastrofico per molte realtà di business, provocandone perfino la chiusura.
Quindi, niente allarmismi, ma cerchiamo di crearci delle alternative e di prendere alcune contromisure in modo da attutire/arginare l'impatto di una possibile penalizzaizone del nostro amato sito: come?
Puntando sull'inbound marketing / content strategy e "facendo finta" per un pò che quella serp conosciuta e controllata a memoria per la nostra best-keywords non esista più.
Ci sono molti modi alternativi di promuoversi oltre a quello di comparire in prima pagina nei risultati organici di ricerca (e non mi riferisco certamente qui alle modalità a pagamento come AdWords): forse meno forti ed eclatanti (ma poi dipende dalle nicchie, come sempre!), ma che, se utilizzate bene e coalizzate in una strategia unitaria, possono davvero rivelarsi vincenti e trasformarsi nella "riserva d'aria" che ci farà stare a galla mentre cercheremo di elimare la penalizzazione dal sito.
Vediamo dunque nel concreto alcune azioni di content strategy da mettere in pratica:
- Aprire un blog in cui andare a pubblicare articoli di qualità legati al nostro business e pubblicare un "antipasto" gustoso, curioso e creativo del nostro scritto sui principali social media e su alcuni ottimi portali di distribuzione notizie;
- Mantenere assolutamente vivi i profili Social: le relazioni possono davvero sostituire in modo importante il ritorno che normalmente prima avevamo dal solo posizionamento su Google, ma è fondamentale "esserci", ed esserci secondo la modalità propria che ciascuno Social richiede (principalmente Facebook, LinkedIn, Twitter, GooglePlus e Pinterest);
- Aumentare la propria presenza per le ricerche locali (ovvero legate al nostro territorio di riferimento, per lo più provinciale/regionale); e dunque BusinessMap di Google, Yelp, FourSquare, Directory locali, pagine gialle, relazioni e partnership con siti e portali importanti del proprio territorio, ecc.
- Creare un video (creativo, interessante, ironico, originale, e/o altro, ma comunque che sia particolare e faccia scattare la visualizzazione "virale") e distribuirlo sui principali portali di video (YouTube, Vimeo) inserendo sempre una "call to action" che rimandi alla vostra landingpage sul sito;
- Cercare di mantenere i legami con gli iscritti alla Newsletter, fornendo loro suggerimenti mirati di qualità;
- Produrre materiale unico, di elevato livello e gratuito (eBook, guide, risorse) da distribuire sui principali canali di document-sharing in modo da rappresentare per gli interessati (la nicchia a cui ci ricolgiamo) un punto di riferimento valido e autorevole nel proprio campo;
- Partecipare a forum e blog di settore in modo corretto, etico e con interventi di qualità, in modo da aggiungere vero valore alla discussione; inserite poi "in firma" un rimando verso il vostro sito: chi avrà trovato il vostro commento interessante una visitina al vostro sito la farà sicuramente...
- Creare Eventi, contest e concorsi, ovvero luoghi fisici reali di aggregazione di persone in modo che siano loro stesse (i partecipanti) a parlare di voi, a condevidervi sui social e sui blog, creando movimento ed interesse verso la vostra attività;
- ...e per finire non disdegnate anche "campagne offline", cercando comunque di essere creativi, originali e puntando a coinvolgere "di rinterzo" i social e il web, ad esempio attraverso l'utilizzo del QRcode, di offerte social e sconti per chi effettua il check-in online e simili!
E voi, quale altre modalità di content strategy mettereste in gioco per supplire ad una perdita di posizionamento del vostro sito dovuta ad una penalizzazione?
(per finire, un breve e simpatico video che illustra in poco più di un minuto che cosa è la content strategy):
GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.