DELIZARD WEB TIP - Come comunicare sui Social Network



Questo 33° WebTip ha atteso tutta la giornata per prendere forma e concretezza. Non avevo sottomano alcun articolo della settimana da riproporvi che mi avesse particolarmente acceso e/o stimolato; tanti contenuti ma su argomenti già molto trattati nella nostra rubrica settimanale: copywriting, blogging, storyelling... quando improvvisamente, stasera, spulciando nella newsletter quotidiana del gruppo LinkedIn "Social Media Marketing Italia" a cui sono iscritto e a cui partecipo attivamente, vengo attratto da un argomento e dai commenti ad esso già presenti: "Faccio tanta plin-plin! Come e cosa comunicare sui social network".

Sembrava raccontare di un'esperienza personale, realmente vissuta; di una discussione avuta con colleghi qualche giorno prima sull'atteggiamento da tenere nelle comunicazioni professionali attraverso i social network (facebook in primis).

Evidentemente sono stato attratto da questo preambolo di "vita realmente vissuta" che mi ha permesso di contestualizzare l'articolo in modo molto efficace, e così ho deciso di leggerlo! (Forse influenzato un po' dal mio retaggio filosofico, mi sono immaginato questa scena tra colleghi come un piccolo revival surreal-contemporaneo dei dialoghi platonici... e questo ha fatto scattare in me la curiosità!)  :)

La problematica che l'autore (Luigi Benedetti, Agente Immobiliare) pone è la seguente:
è giusto gestire i propri profili business (pagina fan) come fossero profili personali? Con la stessa naturalezza, spontaneità e veracità con cui dialoghiamo/discutiamo con amici e parenti?

La risposta di Luigi, ve la anticipo, è ASSOLUTAMENTE SI.

Il quesito può sembrare banale ma in realtà non lo è, ed evidentemente non lo era neanche per la cerchia di colleghi che ci ha discusso sopra animatamente per qualche tempo.

Vi lascio scoprire direttamente dall'articolo quali argomentazioni utilizza Luigi per supportare la sua "social-condotta", io mi limiterò, in chiusura, a proporre la mia visione in merito.

Secondo me non possiamo stravolgere il nostro essere per sembrare altro da ciò che siamo, reprimere convinzioni e pensieri per paura di perdere clienti o followers (o fan che siano). Questo assolutamente no! Come dice Luigi, io, me stesso, sono la parte preponderante del mio brand (business) e dunque nessuna mistificazione o castrazione etico-morale-intellettuale!

Unica cosa, ragionerei invece un attimo sul MODO, sul come dire le medesime cose: un parente stretto o un amico d'infanzia comprendono al volo, anche online, le sfumature di una battuta, immaginano perfettamente il mio sguardo e il mio tono, conoscono eventi del passato a cui posso velatamente far riferimento... Tutto ciò è precluso a quasi tutti i miei clienti: essi non hanno accesso a questa parte di me e quindi vengono a mancare loro degli strumenti adeguati per comprendere appieno alcuni miei messaggi.

Quindi, senza snaturare o modificare il senso del messaggio, adotto sui due terreni due approcci discorsivi differenti...

E tu come ti poni? Quale è la tua esperienza personale a riguardo?

 

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