Siti Web Livorno, Web Marketing Turistico, SEO, Web Design, Inbound Marketing - Toscana
Spinto da un articolo letto ieri sera (ma è davvero molto tempo che rifletto su tali temi), mi chiedo che cosa davvero possa essere considerato "lavoro", e quale è il significato profondo di tale termine, soprattutto se accostato all'ambito web attuale. Veramente, come si suol dire, il lavoro nobilita l'uomo?
Mah, qualche dubbio io, su quest'affermazione, l'avanzerei, se lo intendiamo nel senso comunemente e largamente inteso... (parlo in generale, a livello di sistema; non assolutamente dei singoli casi concreti e reali, sia ben chiaro!).
Le "cose" che nobilitano l'uomo sono a mio parere altre: l'approfondimento delle proprie conoscenze, la ricerca continua, la sforzo a guardare il mondo con occhi creativi, l'eticità, l'apertura e la flessibilità mentale, l'aiuto reciproco, l'attenzione, l'ironia e l'autoironia, la presenza sincera a se stessi, la tranquillità con se stessi, il rispetto reciproco, la curiosità, il rifiuto della violenza.
Una persona che crede e insegue tali obiettivi - pur nella possibilità dell'errare umano - è ai miei occhi meritevole di nobiltà. Lavorare 14 ore al giorno per riuscire a vivere (o sopravvivere) non nobilita affatto l'animo umano nè la nostra vita; neanche il denaro che qualcuno può riuscire a trarre da tutta questa quantità di lavoro può nobilitare; anzi, spesso è l'elemento che dirotta di continuo la nostra esistenza e le nostre scelte...
Una oramai datata canzone dei CCCP recitava nel finale: "...produci, consuma, crepa..." Se oltretutto ciò che produco è lontano, esterno ed estraneo a me... allora cosa veramente rimane di noi? Solo ciò che consumiamo? Ma questo è per sua stessa natura un paradosso: se lo consumiamo, NON rimane.
Allora mi chiedo se non sia meglio cercare di produrre, di creare qualcosa che parta dal nostro intimo, di diventare un pò demiurghi e disseminare il nostro percorso di "prodotti" originali, che siano traccia e testimonianza di noi, ovvero di esseri viventi ognuno diverso dagli altri, unici e irripetibili. E continuando ancora a riflettere, mi domando se la possibilità di trarre sostentamento da tale essenziale produzione non possa in definitiva essere forse il massimo e il meglio a cui si possa aspirare all'interno di una struttura socio-culturale come quella dentro alla quale almeno noi occidentali ci ritroviamo a vivere (che è quella che conosco e con cui mi confronto tutti i giorni)...
Ricercare la propria "nobiltà" nel viaggio della vita attraverso la produzione di contenuti originali e riuscire a trarre sostentamento da tale intima produzione che ci disvela al mondo nella misura in cui anche gli altri sapranno leggerci, ri-costruirci e risponderci; questo perchè nel viaggio non siamo soli: la produzione scaturisce necessariamente dal dialogo, dal rapporto, dallo scambio; è e deve essere assoluatamente un'attività dinamica e ibrida, altrimenti si auto-destina ad estinguersi in breve tempo.
Il web oggi può aiutarci molto nel pubblicare il nostro proprio particolare ed originale contenuto, a divulgarlo, e magari, con creatività, a farcene ricavare anche un guadagno economico. Ma è assoluatmente fondamentale non auto-tradirsi, non avere timore sè, di qualunque sorta, ma andare avanti con coraggio e passione dipanandoci dall'interno. Solo così ciò che otteremo indietro, le risposte, gli incarichi, non saranno un peso o un "lavoro" da dover svolgere che ruba tempo ad altro... ma sarà forza ed energia impiegata nella nostra stessa direzione: faremo qualcosa per gli altri che sarà anche, allo stesso tempo, qualcosa per noi, avanzamento nel cammino, nella conoscenza e coscienza.
E in tutto ciò l'inbound marketing - sia nel suo impianto teorico/filosofico che in quella più concreta della produzione di contenuti straordinari - può a mio parere aiutarci e dimostrarsi un valido strumento molto utile per costringerci a provare pensare in modo differente e ad imparare a come poter mettere a frutto questo nuovo "intento" (in un'accezione un pò Castenadiana del termine, questa nuova possibilità).
I punti fondanti di questo nuovo "intento" a mio parere potrebbero essere i seguenti:
- approfondire la conoscenza di sè, della propria storia personale e familiare, di ciò che siamo e sentiamo intimamente;
- seguire le proprie passioni, espandendo la ricerca anche poi a possibili campi limitrofi e adiacenti;
- tenere costantemente un atteggiamento indagatore e creativo nei confronti del mondo (questa è una delle parti - almeno per me - ancora più ostica... E' difficile rimanere costantemente "in attenzione creativa" quando l'habitus culturale e sociale è quello di "subire" un susseguirsi di dati che il trascorrere della giornata ci pone davanti.. Eppure in ogni piccola cosa intravedo quasi infinite possibilità di ri-uso e ri-costruzione creativa; il mondo è forse materialmente finito, ma se ci poniamo nei suoi confronti in modo demiurgico, "artistico", diventa veramente infinito e pregno di possibilità, di intenti);
- produrre contenuti (testi, foto, disegni, video, eventi, ecc.) che siano poi nella loro forma finale un qualcosa di fruibile e intelligibile per gli altri; far diventare il nostro materiale res publica attraverso gli strumenti che il web oggi ci mette a disposizione e cercare poi di creare/mantenere un rapporto con quelle persone (la nicchia) che in qualche modo hanno risposto positivamente al nostro lancio, sia per motivi di affinità intellettuale e/o emotiva che per riconosciuta competenza su un dato argomento, o ancora per attestata efficacia reale dei suggerimenti esposti... o per mille altri motivi!
- non interrompere il viaggio: seguire se stessi e ciò che siamo non è qualcosa che si fa per un mese, come seguire una profilassi, e poi stop; si deve entrare in un'ottica di "intento" totale e continuativo, durante tutto l'arco della vita... E' l'approccio stesso al modo di vivere che deve mutare e questo credo sia lo sforzo più difficile e complesso al momento... comprendere che si può essere "creatori" di piccole/grandi cose che altri troveranno a loro volta importanti per la loro vita e che ognuno di noi può imbattersi, grazie al "lavoro" di un'altra persona, in indizi e informazioni utili al proprio viaggio.
Da questo ciclo, che volendo certo, può ancora essere chiamato "produttivo", ma che è molto più vicino al sentire umano e al percorso individuale di ciascuno, se da questa attività si riesce anche - attraverso gli strumenti del web e soprattutto dell'inbound marketing - a trarne un guadagno economico o comunque un miglioramento delle proprie condizioni di vita bhè... direi che tutto ciò non ha prezzo!
Per tutto il resto, se fosse possibile, preferire ancora l'antico baratto e lo scambio di doni :)
(E adesso, dopo questa mazzata di articolo... un pò di svago! Ma mi raccomando non perdetevi il P.S. finale sotto...)
P.S. e N.B.: e comunque, #sapevatelo che Google sta sperimentando già le serp a 4 risultati (per dare più spazio a cosa? chissà...) e che emergere attraverso i risultati organici sarà sempre più difficile... Forse è bene cominciare a sperimentare vie alternative, no? Tentare la via più ardua ed impervia del cambio paradigmatico che ho cercato di raccontare in questo articolo potrebbe davvero rappresentare nel prossimo futuro l'unica reale e valida possibilità per guadagnarsi effettivamente spazi di visibilità nuovi e forse, credo anche migliori e più redditizi...
GooglePlus Author Profile : Delizard Siti Web e SEO Articolo scritto da Francesco Giubbilini in esclusiva per il sito Millestanze.it.
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paolo manzelli wrote:
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