Siti Web Livorno, Web Marketing Turistico, SEO, Web Design, Inbound Marketing - Toscana
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Fare SEO (Search Engine Optimization) oggi, o meglio ancora, in modo più ampio erogare servizi organici di INBOUND MARKETING, non è certo semplice, anzi.
Occorrono competenze sull'ottimizzazione interna delle pagine del sito (ma se poi il sito è multilingua o un e-commerce tale onpage optimization si complica ulteriormente), su come fare link building nell'era post-panda-penguin-update, competenze di web design e di programmazione, competenze di web marketing e social marketing, saper scrivere per internet (web copywriting) e soprattutto sapere come e cosa scrivere; avere fantasia, creatività e conoscenza di plurimi e svariati argomenti; sapersi destreggiare su campagne pubblicitarie online e offline; conoscere i migliori tools SEO e di statistiche e saperli adoperare bene per trarne costantemente indicazioni in "real time" ed intervenire dunque ove ce ne sia il bisogno. Ci vuole voglia di documentarsi, di interrogare database e risorse per mettere insieme strategie vincenti su keywords secche e long-tails; bisogna conoscere bene almeno i fondamenti della comunicazione e della persuasione, progettare e realizzare landing page efficaci ed inviare newsletter utili ed accattivanti; ideare servizi/prodotti gratuiti per attirare traffico e potenziali clienti e/o saper confezionare un messaggio virale che porti il brand del nostro cliente sulla bocca di molti!
E tutto ciò in modo sempre nuovo, originale e coinvolgente e per un periodo di tempo abbastanza lungo.
Vi sembra poco?
Realizzare il sito internet è soltanto la parte minore del lavoro, seppur la prima e più importante. L'esistenza di un buon sito è l'apriori perchè tutto il resto poi possa prender vita e funzioni, ma da lì in poi tocca anche a voi.
Non si può creare un sito internet e poi abbandonarlo a se stesso o esclusivamente al SEO di turno.
Anche tu devi partecipare al suo successo, è fondamentale.
Devi affezionarti, appassionarti, spremerlo, aggiornarlo e condividerlo. Perfezionarlo. Solo così si può arrivare a risultati eccellenti e ad un ritorno soddisfacente. Fare un sito e soprattutto, dopo, renderlo il fulcro/crogiolo centrale delle azioni di INBOUND MARKETING ha un costo: sia a livello di passione, che di tempo, che economico.
Non esistono, e sempre meno esisteranno, formuline veloci, a basso costo e durature.
Molti mi contattano e mi fanno i complimenti per come si posiziona il mio sito per le principali "query" di ricerca che mi interessano; ok, i complimenti fanno piacere, ma non è che se tocco il vostro sito magicamente anche lui arriverà in prima pagina. Noddavvero! Non faccio miracoli, non li ho mai fatti e non credo neppure a quelli che li fanno.
Sono "soltanto" anni di lavoro, di perfezionamento continuo, di centinaia di articoli e news scritte e pubblicate (su questo blog, sul feed o sui canali Social), di tempo passato a studiare, a cercare collaborazioni e provare idee. Tutto questo non ha prezzo, ma è il mio sito, e dunque la passione e la soddisfazione ripagano tutto.
Per il vostro sito posso fare altrettanto: demiurgicamente parlando, posso metterlo al centro di un nuovo mondo, migliorarlo, creare per lui pianeti, stelle e galassie; immergelo in nuove relazioni e in nuovi campi di forza, renderlo più potente, più conosciuto e più affollato... ma per tutto ciò solo passione e soddisfazione in questo caso non bastano :)
Quanto si è disposti ad investire per ritrovarsi poi con la propria cornucopia tra le mani? Con un piccolo, grande pianeta che dà buoni frutti?
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Oramai siamo tutti ben consci di cosa sia il Penguin UpDate di Google e contro cosa combatte: in un post precedente ho decantato positivamente l'obiettivo che Google si vuole prefiggere, ovvero quello di far salire i buoni contenuti, quelli creativi ed originali, a favore dei cosìddetti "siti spazzatura", siti dai contenuti duplicati o comunque assolutamente inutili.
Dunque l'obiettivo è buono, tende in un certo senso alla "meritocrazia"...
Ma ci sono almeno 2 "però", e 2 PERO' abbastanza grandi direi:
1) uno si riferisce al metodo (retroattivo) con il quale si vuole ottenere tale risultato, tale "pulizia", e l'altro 2) si riferisce al divario di risorse/possibilità (di tempo e di investimento economico) che possono mettere in campo professionisti/piccole aziende a confronto dei grandi business (ovviamente tutto gioca a favore dei secondi!).
1. Partiamo dal primo punto e prendiamo proprio ad esempio il mio stesso sito.
Il mio sito ha un'anzianità di quasi 8 anni e circa 20.000 links che puntano complessivamente al dominio.
Otto anni fa non esistevano i Pinguini, i Social Network (c'era MySpace volendo) e neanche la SEO (o era proprio agli albori). Una volta creato un sito si segnalava a DMOZ e su altre directory / motori di ricerca e il gioco era per lo più fatto. Se volevi avere più link dovevi cominciare a cercare sul web un sacco di directory e servizi "poco noti" tramite i quali riuscivi veramente ad incrementare i collegamenti verso il sito e scalare posizioni. Quindi, senza mai, almeno personalmente, aver ceduto alle lusinghe di migliaia di backlink acquistabili a 10$ con un click, ho comunque, con pazienza certosina, nei ritagli di tempo, inviato il mio sito a moltissime directory, sia italiane che straniere. Primo, era lecito, secondo, si investiva del proprio tempo prezioso per farlo manualmente e con cura e quindi, in un certo senso, non vedo perchè non doveva essere un'attività comunque riconosciuta.
Altro modo, ancora molto attuale, soprattutto per chi come me si occupa di realizzazione siti internet, è quello del link nel footer dei siti dei clienti: questa è un'annosa questione, viva ancora oggi, tra chi li tollera e chi no. Personalmente non ci vedo assolutamente nulla di sbagliato, anzi! Se il cliente è d'accordo, "firmare" un proprio progetto è segno che "ci mettiamo la faccia", che siamo rogogliosi di riconoscerlo come un nostro lavoro agli occhi di tutti; allora si dovrebbero togliere firme e marchi da ogni prodotto? Io stesso, quando trovo un sito che mi piace, vado subito a vedere chi lo ha realizzato.
Google può togliere valore ai link nel footer (come ha già fatto!), ma arrivare a penalizzare mi sembrerebbe davvero eccessivo!
Riprendendo il filo della link building history, sono poi nati i siti di bookmark e i primi social network, e quindi ecco la corsa a sperimentarli tutti, ad inviare e memorizzare segnalibri e a creare profili con link verso il nostro sito.
Poi, oggi, d'improvviso tutte quelle tecniche vengono bandite, dichiarate spam, black hat o simili, e chi ne ha fatto (largo?) uso viene penalizzato. Eh no, troppo facile così!
Un conto è penalizzare chi utilizza oggi solo simili strumenti per portare link ad un sito, un altro è (non molto corretto a mio avviso!) punire chi lo ha fatto in tempi lontani, non sospetti, e dove tu stesso, "Caro Google", non avevi proprio nulla da dire!
Quindi direi che il minimo è di mantenere un buon occhio di riguardo per i siti "anziani" e magari scavare nella loro storia online, vedere i contenuti pubblicati, come si è evoluto nel tempo, ecc. Tanti segnali aggiuntivi che, se tutti positivi, credo che un peso debbano averlo nel giudizio complessivo che su quel sito e sul suo posizionamento si deve dare.
2. Passiamo adesso ad esaminare il secondo punto.
Creare contenuti originali, ben scritti, attuali e di una certa lunghezza non è certo semplice: servono conoscenze linguistiche, conoscenze delle regole per la scrittura sul web (web copywriting), sapere dove e come recuperare immagini (possibilmente belle) da affiancare all'articolo (e volendo, anche saper aggiungere all'occorrenza contenuti multimediali come video o slide per rendere il tutto ancora più accattivante e "virale"), saperlo divulgare tramite i giusti canali ed infine, avere il tempo per redigere un contenuto così eccellente ed ottimizzato! (qui puoi leggere un articolo in inglese che suggerisce ben 31 modi per creare contenuti... può essere fonte di qualche ispirazione!).
Ma chi è che ha tutto questo tempo/capacità?
Penso che per proprietari di piccole imprese o ditte, per artigiani e/o per alcune tipologie di professionsiti sia veramente o quasi impossibile dedicarsi in questo modo alla promozione della propria presenza online, e tanto meno hanno le risorse per demandare il tutto a un freelance/web agency esterna.
Ecco quindi che in questo scenario possono avere vita più facile quelle Aziende che hanno possibilità di spesa elevate e possono assumere una o più persone dedicate esclusivamente al web content e al web/social marketing. Questo va a braccetto anche con alcune tendenze già espresse da Google per il prossimo avvenire: favorire il "brand", dare più spazio agli annunci a pagamento (AdWords) e mostrare nella prima pagina dei risultati di ricerca anche più risorse provenienti dallo stesso sito, se autorevole.
Tutte queste cose messe assieme, creano uno scenario che personalmente non mi piace molto: internet a mio parere dovrebbe rimanere il "luogo" del confronto il più "alla pari" possibile; dove il piccolo ha la possibilità di misurarsi (e magari superare!) il grande e dove non deve essere la capacità di spesa a determinare i migliori contenuti e le prime posizioni in serp!
Personalmente, grazie alla professione che svolgo e alle conoscenze acquisite, riesco nei ritagli di tempo a fare un pò di sana e creativa attività SEO anche su me stesso, scrivendo articoli sul blog che riguardano sia la mia attività che il mio territorio, ed offrendo agli utenti del materiale gratuito credo di buon livello e aggiornato come la Guida SEO e le Risorse per Link Building... sempre che un giorno Google non si alzi con le due "O" di traverso e, in modo retroattivo, proclami che tutti i blog sono da considerarsi spam :)
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Per anni abbiamo rincorso il "successo" sul web, la fatidica "prima posizione" che ci permettesse di guardare tutti dall'alto, fieri e compiaciuti, pregustando l'immenso traffico e i ricavi ingenti ottenuti dalle pubblicità piazzate a sproposito (sia per numero che per tipologia!) sulle nostre pagine; siti orribili, mal fatti, strabuzzanti di banner, che si trovavano in cima alle serp per strane, calcolate ed "oscure" (black hat) alchimie SEO; bhè, quell'El Dorado un pò fasullo e fattizio sta adesso franando da ogni parte, e il suo essere ambito e grandioso "castello di carta" da conquistare a tutti i costi ha (finalmente) imposto a Google una rigida sterzata per riportare tutti con i piedi per terra!
Anche se molte cose di Google non mi vanno proprio a genio, credo che questa lotta allo spam, alla sovra-ottimizzaizone seo, ai contenuti scadenti, ecc., stia lentamente imponendo - in primis agli avanguardisti del web stesso (esperti seo, webmaster, web copywriter, programmatori, web designer) - una revisione etica dell'approccio sito/motori di ricerca; nel senso che credo che lentamente stia passando il messaggio che le cose che contano (i back-link pesanti) si conquistano con lavoro e fatica e che i contenuti (il modo di esprimere noi stessi e il nostro lavoro) sono veramente ciò che può fare la differenza.
Basta dunque con i siti rabberciati, messi su in un giorno, con zero contenuti originali e link creati a go-gò con software appositi; basta ai prodotti scadenti, privi di passione e di impegno; basta alla finta El Dorado raggiunta con trucchetti e raggiri a discapito di chi cerca di costruire in tempi lunghi un progetto importante, robusto, ben fatto, lungimirante e creativo: largo dunque a chi investe su se stesso, sulla propria professionalità, sul tempo dedicato e sui piccoli passi che tramutano il viaggio medesimo in qualcosa di importante e che potrà avere successo!
Largo a chi investe sulla vera El Dorado che è dentro di sè!
Solo investendo quotidianamente, in modi differenziati e creativi, con capacità, passione e professionalità, su se stessi e sulle nostre competenze non ci troveremo mai la strada sbarrata da alcuna penalizzazione!
E' difficile da fare ma sarebbe importante, quasi una sorta di igiene mentale dopo anni di distorsione, provare ad abbandonare il "pensiero fisso", il chiodo, il tarlo, l'ossessione del voler a tutti i costi scalare posizioni e aumentare traffico.
Prendiamoci invece il tempo di capire come migliorare la nostra immagine sul web, di incrementare e migliorare i contenuti pubblicati, di stringere relazioni tramite i social network; prendiamoci il tempo di riflettere, di scrivere, di studiare, ideare e creare strategie alternative capaci di attrarre in modo intelligente e curioso utenti verso le nostre risorse.
Il web è sempre più fatto di persone, e alle persone abbiamo il dovere di fornire pagine interessanti, intelligenti, creative e propositive: lo stanno capendo perfino gli algoritmi che la qualità è la sola cosa che alla lunga davvero paga (in tutti i sensi!)... prima cominciamo a rimboccarci le maniche e a dar "voce" alla nostra intima ricchezza e prima, magari, quest'ultima ci ripagherà con adeguata moneta :)
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I video, sia da un punto di vista pratico (ad esempio incremento delle vendite, comunicazioni ai clienti, tutorial di web design e programmazione, ecc.), sia da un punto di vista puramente SEO (prodotto virale, facile fruizione, incremento di visite), sono e saranno sempre più importanti e quindi sono imprescindibili in ogni strategia promozionale sul web!
Ad esempio, in un sito e-commerce, un video può essere molto utile per illustrare rapidamente un prodotto senza annoiare gli utenti in lunghe letture; è possibile reclutare anche una persona famosa che - comparendo in video - aggiunga valore e forza di acquisto all'oggetto/servizio. I video possono inoltre contribuire a rendere veramente uniche le pagine del nostro e-commerce, problema questo che abbiamo già visto (vedi articolo "SEO per E-commerce" su questo blog) essere uno dei principali per i siti di vendita online.
Grazie ad un video è facile e veloce mostrare come può essere utilizzato uno strumento, montato o assemblato con altri componenti, o come un prodotto (ad esempio un cosmetico) debba essere adeguatamente applicato. Si possono mostrare interviste a clienti che hanno già testato i prodotti e quindi conquistare il pubblico con la forma dialogica e la "socialità"!
Gli impieghi efficaci e potenti di un video sono innumerevoli! Una volta creato il video in modo professionale, abbiamo a disposizione moltissime piattaforme sulle quali possiamo uploadarlo e dunque poi ridistribuirlo o "embeddarlo" sul nostro e altri siti internet, grazie ai codici di incorporamento rilasciati da ogni servizio. A parte la strana parola (embed), è un'azione semplice e immediata, alla portata di tutti :)
Alcuni dei più famosi portali di hosting video sono: YouTube, Vimeo o Metacafe.
Per un'ottimizzazione SEO eccellente del nostro video su YouTube dobbiamo prima di tutto porre attenzione a 3 punti fondamentali: il titolo, la descrizione i i tags.
Questo perchè ciò che noi inseriamo in questi campi, sarà traslato da YouTube anche e rispettivamente in: title tag della pagina del nostro video, description metatag e keywords metatag. Inoltre, anche se Google è sempre più capace di estrapolare i contenuti direttamente dal flusso video, è sicuramente meglio fornirglieli anche in formato puro testuale, sempre ed ancora il più amato dagli spider :)
Altri fattori che possono contribuire in ottica SEO alla fortuna di un video sono: valutazioni degli utenti, in quali playlist è stato aggiunto, embedded, condivisioni, commenti, età del video, canali, abbonati e link che puntano alla pagina del video da domini esterni.
A questo punto, per rendere virale il video e attrarre visite e link, non resta che utilizzarlo come strumento di promozione sui nostri profili social cercando di incentivarne al massimo le interazioni.
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