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Ieri, ad un programma televisivo, ho visto un documentario che mi ha strabiliato: un uomo francese, un minatore, che fin dall'età di 8 anni ha costruito modellini di navi, raggiunti circa i 45 anni ha deciso di fabbricarsi da solo una vera e propria nave in scala 1/8 rispetto all'originale (ovvero, tanto per darvi un'idea, la sua dovrà essere lunga 33 metri!).
Una vera e propria nave, anche se in dimensioni ridotte, con due piani abitabili, cuccette, bagni, bar, ponte, sala comandi ecc.; tutta in acciaio! Secondo me un'opera incredibile per una sola persona! Oltretutto di lavoro fa il minatore, mica il web designer :), e quindi non certo un impiego che ti lascia carico di energie fisiche quando arrivi a casa! Ma lui ci ha creduto: si è dapprime recato per un pò di tempo in un vero e proprio cantiere navale, da un suo amico, per imparare e chiedere consigli e poi ha cominciato l'opera...
Dapprima i vicini e gli amici lo hanno preso quasi come un pazzo, ma poi pian piano, affascinati dalla sua dedizione e dal suo lavoro anche loro hanno cominciato ad appassionarsi alla vicenda... Dopo alcuni anni, radio e televisioni hanno cominciato a fare qualche intervista, la notizia si è diffusa e molte persone hanno cominciato ad avere a cuore questa enorme sfida (come è successo a me vedendo il documentario!) e addirittura molte imprese hanno deciso di aiutarlo fornendogli molto materiale gratuitamente!
Bhè, dopo mi pare 15 anni, la nave è stata completata e varata in acqua con una cerimonia che ha attratto curiosi e sostenitori da tutta la Francia! Incredibile :)
Adesso voi vi chiederete come mai ho raccontato questa storia su questo mio blog.
Bhè, con le dovute proporzioni ovviamente, in chi decide di mettersi in proprio e puntare tutto sul proprio lavoro, sulle proprie forze e creatività, sul proprio tempo rubato forse ad altre cose/persone... in chi decide di investire su un sito intenet che dovrà farlo conoscere e portargli richieste, ecco io ci vedo dentro di lui/lei un pò una sfida come quella che ho appena raccontato.
Ad esempio, a me all'inizio tutti mi dicevano che era meglio se mi fossi cercato un posto fisso da qualche parte, che avrei fatto meglio a fare i concorsi ecc., ma io sentivo che non era quello che volevo, cercavo una mia realizzazione personale libera ed autonoma. La partenza è stata dura, a volte avvilente, si deve imparare molto, cadere e ripartire: ma ho forse capito che le persone intorno - forse anche inconsciamente - hanno bisogno di vedere questa "fatica" e questo impegno, devono sentire che sei tu il primo a crederci al di là di tutto, e allora poi ti aiuteranno e ti seguiranno.
La credibilità e la fiducia ci si conquistano con l'impegno e la costanza, io non conosco altri metodi.
Mostrare il percorso, anche tortuoso a volte, che ti ha portato ad essere dove sei è importante: per questo io nel mio portfolio elenco tutti i lavori, dal primo all'ultimo, perchè quello è il mio percorso e sono fiero di tutti i passi che ho fatto. Inoltre bisogna accudire e migliorare costantemente il proprio "sogno": voi pensate che il nostro amico francese abbia scelto materiale scadente o abbia rabberciato alla meglio le lamiere come veniva? Non credo. Dedicarsi con amore e conoscenza alla propria impresa è l'unico modo per ottenere alla fine un risultato entusiasmante! E non potrà che essere tale.
Quindi, per chi come me si occupa di sviluppo siti internet, e fa del proprio sito/blog il suo primario strumento di ricerca contatti/lavori, non può gettarci dentro contenuti scadenti, lavori rabberciati, link non funzionanti e darlo in pasto a migliaia di link spam: questo non porterà beneficio a lungo termine al tuo business. Io credo nella sfida personale di ciascuno, nell'emergere della sua personalità, della sua unicità ed originalità e nel vedere il percorso che tenacemente persegue per mentenere la sua linea.
Il famoso "Stay hungry, Stay foolish" va portato sempre dentro e perseguito costantemente e credo che il nostro minatore francese incarni veramente, con la sua vita, un esempio di quella "pazza creatività affamata" che lo ha portato a realizzare da solo qualcosa di incredibile!
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Essere sviluppatore web freelance e lavorare in modo autonomo nel settore che piace è veramente una cosa fantastica, ma allo stesso tempo molto impegnativa. Si lavora per moltissime ore al giorno anche perchè molte di esse sono spese in aggiornamento quotidiano (studio e letture su blog, forum, libri e siti di settore), e in azioni che hanno come finalità ultima l'auto-promozione (attività sui social, miglioramenti al proprio sito, azioni seo, ecc.).
E' un lavoro questo (parlo per esperienza personale del mio settore di sviluppo siti web e servizi seo di posizionamento sui motori di ricerca) in cui stare al passo coi tempi non è neanche abbastanza: devi prevederli, precederli in un certo senso; e vivere in una piccola realtà locale non esime da questo compito in quanto, anche il piccolo negoziante di Rosignano Marittmo (Livorno - Toscana), vuol concorrere tramite internet in modo globale (giustamente!) anche se magari il budget non è proprio adeguato e quindi si deve anche essere in gradodi trovare soluzioni alternative meno costose ma che comunque portino un certo beneficio.
E' un lavoro dove la concorrenza è enorme, soprattutto perchè tutti si improvvisano: scaricano un cms, lo installano e pensano di poter vendere siti; ...bhè, alla lunga (ma nemmeno poi tanto) si accorgeranno che non è affatto così, e soprattutto se ne accorgeranno i clienti, che hanno speso magari 300 euro per un sito improvvisato che non si adatta alle loro precise richieste e dopo poco dovranno re-investirne altri 800 per centrare l'obiettivo... Era meglio risparmiarle quelle 300 Euro e magari utilizzarle per servizi mirati e su misura di inbound marketing :)
Io non mi reputo certo un "guru" nel mio lavoro: sono una persona che lo fa con moltissimo impegno e dedizione già da sette anni circa, che cerca sempre di migliorarsi e migliorare le proprie conoscenze affinchè il cliente sia soddisfatto. Che cerca di competere globalmente per offrire servizi locali di alta qualità. E che lavoro incessantemente sempre e soltanto nell'interesse del cliente, con etica professionale e fiducia, cercando di aiutarlo per quanto possibile a raggiungere gli obiettivi che si è posto.
Saper essere un buon libero professionista non è semplice e c'è sempre da imparare:
si deve essere pronti a lavorare anche 12 ore al giorno, a saltare sabati e domeniche (o le ferie), ad imparare in modo eccellente almeno l'inglese, si deve sapere auto-promuoversi, ci si deve aggiornare quotidianamente su moltissimi campi (ad esempio: web design, programmazione web, web marketing, social media, grafica, copywriting, ecc.), si deve sapere curare il rapporto con i clienti, si deve saper reperire le giuste risorse e i bravi collaboratori per poter portare a termine progetti grandi, si deve essere coraggiosi, creativi, a volte fare scelte non facili... Ma allora perchè fare il freelance?
Ci sono almeno 4 buoni "perchè", che mi ripagano (e di tanto) di tutto questo:
- libertà assoluta da ogni imposizione o direttiva "dall'alto";
- libertà assoluta di scelta del luogo/orario di lavoro;
- lavoro creativo, stimolante, mai uguale e che ti mette in relazione con persone e realtà sempre diverse;
- possibilità di attivare progetti alternativi per se stessi.
Penso che questo ultimo fattore, ovvero di poter creare dal nulla progetti, seguirli, vederli fallire (e dunque imparare) o vederli crescere, avere la possibilità di riprovare con nuove idee, ...credo sia questa la vera spinta che anima ogni freelance da dentro: questo senso di mito poietico, di attività creativa, che ci sospinge da dentro a portare in atto possibilità...
Come noterete non ho messo tra i 4 punti elencati quello relativo al guadagno. Molti pensano che essere freelance significhi portare a casa molti più soldi rispetto ad una persona che fa un lavoro da dipendente: questo non è assoluatmente vero, anzi. Se si pensa che il libero professionista deve versarsi i contributi in autonomia, non ha ferie pagate nè malattie, io sono convinto che in media, la stragrande maggioranza dei freelance abbia un guadagno netto inferiore alla media dei dipendenti.
Ma questo non mi interessa poi tanto: viva la libera professione! :)
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