Inbound Marketer: you must be like a tracker!
“The Tracker” è un film australiano del 2002, ambientato nel periodo coloniale, nel quale un poliziotto razzista bianco si serve dell’abilità di un aborigeno di individuare le tracce e seguire quindi il percorso nello sterminato outback di un fuggitivo accusato di omicidio.
L’abilità sta tutta nella conoscenza approfondita del territorio e nelle alterazioni che su di esso vengono lasciate. Un piccolissimo particolare, apparentemente insignificante, agli occhi del “segugio” è un indizio fondamentale, rivelatore, che fa propendere sulla direzione da seguire. Sbagliare significa perdere terreno nei confronti di chi ci precede.
Questo atteggiamento ha dei tratti in comune, metaforicamente parlando, con chi si occupa di inbound marketing. Se in un articolo precedente avevo accostato l’inbound marketer a colui che deve mantenere verso il mondo un atteggiamento illuminista (inteso nella definizione kantiana del termine), in questo caso cerco di metterne in evidenza un aspetto complementare, ovvero la capacità di focalizzare l’attenzione su piccoli dettagli e farli risultare determinanti, vincenti, rispetto alla concorrenza.
L’outback dell’inbound tracker è il dialogo con il proprio cliente e la ricerca sui temi emersi. Su tutto quello che emerge in riguardo all’attività del nostro cliente dobbiamo essere bravi a cogliere alcune tracce apparentemente insignificanti ma che invece potranno risultare decisive. Spesso l’interlocutore tende a dare peso a ciò a cui tutti danno peso e quindi il racconto di sè si muove per i soliti binari, le medesime macro-categorie a cui tutti generalmente si rifanno. Ma il bravo inbound marketer, come un bravo indagatore, deve andare oltre e portare il cliente su terreni poco esplorati, poco appariscenti, apparentemente senza importanza, perché è lì che spesso, invece, si annidano le tracce per arrivare a percorrere una via assolutamente nuova che farà la differenza rispetto ai competitor.
Il sottotitolo di “The Tracker” è: “All men choose the path they walk.” (Tutti gli uomini scelgono il sentiero da percorrere).
Ebbene, l’inbound marketer deve scegliere il può arduo, anzi, il più nascosto, dissimulato tra il dedalo dei sentieri più frequentati. Una strategia di inbound marketing si basa in massima parte sulla realizzazione e promozione di contenuti, originali e di utilità, in modo da essere ambiti dagli utenti. E quale sentiero migliore da percorrere per creare novità se non quello sottotraccia, percorso da pochissimi, e chi ci allontana da tutto ciò che solitamente anche gli altri propongono?
Cercate nelle tracce le vostre particolarità uniche e irripetibili e seguitele, raccontando (storytelling) la storia del percorso.
Delizard – Francesco Giubbilini
DIGITAL MARKETING COACH | SEO | WEB MARKETING TURISTICO | REALIZZAZIONE SITI WEB
Da più di 10 anni mi occupo di promuovere professionisti e aziende sul web.
Inbound Marketing, SEO e Web Marketing Turistico sono i tre cardini attorno ai quali oggi ruota il mio lavoro.
La mia missione è creare insieme a te un’ecosistema digitale che funzioni e soprattutto che converta.
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